Forse fra qualche anno si parlerà della sovranità alimentare come della più bella metafora di un federalismo equo, democratico, equilibrato, giusto.
Si tratta di un’ordinanza che si sono dati i cittadini di una piccola comunità americana quella di Sedgwick, nello stato del Maine. L’“ordinanza sull’autogoverno del cibo locale” stabilisce che i “cittadini di Sedgwick hanno il diritto di produrre, trattare, vendere, acquistare e consumare il cibo locale a loro piacimento. Nessuna legge e nessun regolamento adottato dallo stato del Maine o dal governo federale può interferire con questo diritto”. Ciò significa che si può commerciare cibo locale senza dover rispettare nessuna norma, comprese quelle sanitarie: il consumatore si assume la responsabilità di vigilare sui propri acquisti.
Geniale e democratico.
La norma è stata approvata all’unanimità dai 120 cittadini di Sedgwick, che hanno votato per alzata di mano. Sembra che l’idea della sovranità sui prodotti alimentari locali si stia diffondendo in diverse piccole comunità e stia attirando molti contadini e allevatori degli Stati Uniti. ( Vedi articolo de Il Post: Che cos’è la “sovranità alimentare”)
Godo