Benvenuti nell’era della multisensorialità che contrasta con la multifunzionalità digitale, avvalorata da un ritorno alla maestria artigiana, all’eleganza dei profumi e alla sincerità non compromessa dei gusti. Scegliamo questi ingredienti spinti dalla necessità di una bellezza rivisitata e una convivialità emozionante.
Con questo spirito ci siamo ritrovati al Convivio d’Aromi: una cena gusto-olfattiva ambientata nello store Borgo delle Tovaglie a Bologna durante la 4° edizione dell’originalissimo festival dell’olfatto Smell, in scena fino al 26 maggio 2013.
6 fragranze firmate dal Dr.Gritti, 6 portate proposte da casamanu catering & food design che interpretano i profumi, realizzate dallo chef Riccardo Facchini, 2 tavole imbandite, 20 invitati speciali…e godocoldolce.it tra gli odori della cucina e le mouillettes sventolanti presentate da Luca Gritti. Come in uno splendido tableau vivant musica, parole, aromi e piatti mescolati in un unico flusso di sensazioni, declinazioni di uno stesso concetto di qualità.
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Dietro ad ogni profumo una storia da raccontare, un’evocazione, una suggestione e dei sentori più o meno riconoscibili, che hanno generato gli abbinamenti culinari, magistralmente studiati da casamanu catering e impreziositi dalle mani esperte dello chef bolognese.
I profumi in ordine di presentazione si chiamano:
Antalya
Damascus
Delirium
Saraj
Preludio e..
Aqua Incanta.
Descrivono le tappe di un viaggio e di incontri e scenari diversi, con connotazioni che poi si ritrovano negli ingredienti scelti per il cibo.
Introdotti uno alla volta, seguiti dalle proposte del menu servite sulle stoviglie del Borgo delle Tovaglie, sono stati attentamente “assaggiati”.
Il primo, acquatico, marino dalle note celestiali si accompagnava ad un infuso di boccioli di rosa e melissa e filetto di sgombro marinato.
Il secondo, orientaleggiante, peccaminoso e immorale è stato associato a qualcosa di appiccicoso ma dolce: tajine di pollo con cous cous e arancio con croccante di sesamo.
Il terzo associato alla fuga e ad un sentimento di paura, evocava carne rossa e qualcosa di pungente: carpaccio di agnello affumicato al pepe di sarawak e tè al gelsomino.
Il quarto, legato all’idea di proibito con note delicatissime, è stato abbinato ad una catalana al tè matcha con granita di fragole e menta acquatica.
Il penultimo, misterioso e fresco, appena dopo il dolce e come si conviene a base di frutta: una tartare di anguria in acqua di lavanda gelificata con ravanelli freschi e sedano rapa.
L’ultimo, a chiudere la cena e il diario di viaggio di Alvise Gritti, avo di Luca vissuto nel 1500, è stato accompagnato da un crumble di cioccolato bianco aromatizzato ai boccioli di rosa, con insalata di finocchio, zucchero a velo e petali di rosa disidratati, lasciando una scia profumata a base di vaniglia con una magica nota di poudré, di polvere odorosa adatta ad esaltare un incontro ravvicinato. In questo caso quello della profumeria e dell’alta cucina.
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Ad maiora