Il cornetto e il suo complice mattutino

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Godo Coldolce
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Cornetto, brioche

Vienna 1683
I turchi ottomani assediano da due mesi la capitale dell’impero Asburgico senza riuscire a forzarne le difese, quando decidono di scavare gallerie sotterranee per penetrare in città durante la notte e prendere di sorpresa le sentinelle. Ma i fornai, come è si sa, lavorano di notte, e si accorgono del tentativo turco dando l’allarme. La città (e l’Occidente intero) tirano un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo…

Fu proprio in questa occasione che un pasticcere di nome Vendler, inventò – come omaggio allo scampato pericolo – il famoso cornetto. Il tributo alla vittoria sugli Ottomani aveva la significativa forma della mezzaluna turca, come a dire: i turchi volevano farci fuori ma… ce li siamo mangiati!

A questo punto della storia il racconto si divide in due differenti versioni.

Versione I
Nel corso della fuga precipitosa che seguì il fallito assedio di Vienna per intervento delle truppo del re Carlo di Lorena, i turchi abbandonarono nell’accampamento dei sacchi contenenti dei grani con uno strano colore, tanto che gli austriaci lo scambiarono per cibo per cammelli. Stavano quindi per liberarsene quando un certo Kolschirzky, un polacco residente a Vienna, si accorse che si trattava di caffè.
Infatti si trattava di caffè crudo, cioè non tostato, il che spiegava lo strano colore verde.

Kolschirzky – esperto ante litteram di marketing – chiese allora alle autorità il permesso di aprire un caffè (inteso come locale) nel quale poter preparare la bevanda per gli avventori. Da qui cominciò la fortuna dei caffè viennesi e del tipo di locale in generale, visto che la moda si diffuse a macchia d’olio nel mondo.

Versione II
Altre fonti parlano di un polacco con un altro nome, Georg Michaelowitz, una giovane spia inviata dai buoni attraverso le linee turche a chiedere aiuto a Carlo di Lorena.

Per ricompensare il giovane del suo buon lavoro, a vittoria avvenuta, gli diedero in premio dei sacchi contenenti strani chicchi abbrustoliti, che si pensava fossero cibo per animali. Georg, giovane ma già uomo di mondo, sapeva bene che questi semi altro non erano che caffè ed erano usati dai turchi per preparare una gustosa bevanda. Grazie a queste conoscenze, Georg, aprì la prima bottega che vendeva caffè.

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