C’è un signore singolare a Bologna, un tempo, in un’altra vita, faceva un altro mestiere, il progettista nel campo dell’elettronica.
Nel 2005 ha aperto una gelateria decidendo di cambiare lavoro. O forse no.
Comunque. Ha cominciato a progettare una gelateria e poi i gelati.
Presto vi parlerò di quelli, intanto mi piace accennare ad una parte marginale ma significativa della sua produzione. Andrea Bandiera, così si chiama, riproduce e reinterpreta, tutti i classici dell’industria dolciaria del dopoguerra. Lo fa con spirito di ricerca e ingredienti di primissima qualità generando così una provocazione, un messaggio nascosto nella bottiglia, ops nel gelato: quanti modi ci sono di fare una cosa? Davvero quello che costa meno è anche più conveniente? Davvero la produzione industriale di beni di consumo è la sola strada per vivere, lavorare, produrre, godere?
Continuate a seguirci nei prossimi giorni, ne vedremo delle belle, ops, scusate, delle buone. Cremeria Scirocco – Bologna
Godo
Il gelato per me è il principe dei dolci. Questa iniziativa gli restituisce la nobiltà perduta.
[…] e considerato che sto “adottando” questo resistente – cosa che da ora in poi farò con tutti gli Irriducibili – torno su una cosa di cui vi […]
[…] quindi al confronto, fra i due ghiccioli: Iper versus Bandiera Ghiacciolo industriale, costo al dettaglio 0,18 € (acqua, zuccheri, coloranti, […]